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Trama

Mentre cerca di prendere la linea per partecipare ad una trasmissione nella quale sarà ospite il suo cantante preferito, l’inglese Victor Fox, la casalinga di Chicago Grace Beasley apprende dal grigio marito Max che questi è in procinto di chiederle il divorzio.

La donna, scossa dall’inaspettata notizia, decide di reagire e di reclamare comunque il posto che le spettava all’interno dello show.

Ma Victor viene ucciso dal misterioso e tristemente famoso killer della balestra prima dello spettacolo, e la sempre più depressa Grace, pur di non affondare, si risolve a volare in Gran Bretagna, dove si terranno i funerali.

Qui si scontra con il domestico del defunto, Dirk Simpson, e scopre con grande sorpresa che i due erano amanti.

Superati i primi dissapori, Grace e il cameriere-convivente tornano negli USA, per cercare di fare luce, con l’insostituibile apporto della minuscola ed energica Maudey, nuora della donna, sull’omicidio.

Recensione

Una schifezza? Non siamo precipitosi. Certo, la nuova commedia dell’australiano P.J. Hogan (Il matrimonio del mio migliore amico, dove Rupert Everett inaugurava la lunga serie di ruoli di “confidente gay”), con il suo sviluppo sballato e a prima vista privo di coesione, non può dirsi pienamente riuscita.

Eppure il cliché, a volte consunto, convive simpaticamente con la stramberia, l’inedita Meredith Eaton (Maudey) –che tra l’altro viene paragonata a un carattere di A Venezia… un dicembre rosso shocking– è molto brava (così come il professionalmente sottotono Aykroyd o la Bates, che ricicla con dolcezza il fragile personaggio di Pomodori verdi fritti) e non mancano i momenti onestamente divertenti (per esempio la sgangherata caccia all’assassino).

Inoltre, e qui sta il bello, si tratta di uno di quei sempre più rari film in grado di comunicare sottocute qualcosa, foss’anche della banale malinconia.

Partecipazione un po’ autocelebrativa di Julie Andrews (nella parte di se stessa, parimenti al compositore Barry Manilow) e comparsata semi-invisibile di James Van Der Beek; la regista Jocelyn Moorhouse sceneggia e, insieme al collega Jerry Zucker, produce.

Max Marmotta