Eccezzziunale veramente – Capitolo secondo… me

I Vanzina lo hanno rifatto. Dopo aver dato un (abbastanza degno) seguito al mitico Febbre da cavallo, diretto dal padre Steno, e aver riesumato il commissario Giraldi appioppandogli un figlio del tutto simile (ma non uguale) ne Il ritorno del Monnezza, inutile tentativo di ripristino delle inimitabili atmosfere trash degli anni che furono, la prolifica coppia di sceneggiatori formata da Enrico e Carlo (anche regista) si propone un’altra missione impossibile: ripescare i tre tifosi che diedero lustro all’allor giovine (correva il 1982) Diego Abatantuono in Eccezzziunale… veramente, vale a dire il milanista Donato (in fuga da un dorato esilio spagnolo), l’interista Franco (in pellegrinaggio con gli amici) e lo juventino Tirzan (camionista reduce da un lungo coma), e collocarli nel mondo calcistico moderno, fra altri buffi personaggi interpretati, per quanto brevemente, da un cast di suoi habitués, comprendente pure, oltre ai nomi sottoelencati, una buona parte della squadra rossonera (nell’incipit onirico), l’eterno caratterista Luis Molteni e alcuni comici della trasmissione Colorado Café (i Turbo Lenti, Stefano Chiodaroli, Bove & Limardi), non a caso “di proprietà” dell’attore protagonista.

Non è che non si (sor)rida mai: Abatantuono, divertito, riprende per l’occasione l’accento terrunciello (per due ruoli su tre) e qualche scena è simpatica (al contrario di un paio di inspiegabili crolli di gusto, per volgarità o pubblicità).

Ma i tempi sono radicalmente cambiati: lo spirito negli stadi, il calcio-mercato, gli ingaggi, i diritti d’antenna, perfino gli schemi hanno mutato lo sport più amato d’Italia, e di conseguenza imperniarvi una commedia non offre le stesse possibilità di un ventennio fa (e se ne facevano!).

Senza contare, e nel contesto è imperdonabile, che si vuol far credere che Bettega nel ’90 giocasse ancora… .