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Trama

Detroit, 1995. Jimmy Smith, in arte Bunny Rabbit, vive praticamente accampato con la madre alcolista e il suo manesco compagno, nonché con l’innocente sorellina Lily, a cui vuole un bene da matti.

Il suo trascurato quartiere è prevalentemente popolato da neri e il giovane frequenta un gruppo chiamato Three One Third, che bazzica gli ambienti musicali del luogo.

Jimmy, che lavora in fabbrica, è troppo insicuro per sfidare i rapper più navigati in confronti all’ultimo verso (improvvisato), ma ha un grande talento che l’amico Future, membro della sua band (composta pure da DJ Iz, Sol e dal bianco tonto Cheddar Bob) e spesso arbitro delle gare di hip-hop, vorrebbe valorizzare.

Pure Wink, ciarliero e teoricamente ammanicato, promette una bella carriera a Rabbit, il quale nel frattempo comincia a filare con Alex, aspirante modella.

Recensione

Alla notizia che l’apprezzato Curtis Hanson, autore dei superiori L.A. Confidential e Wonder Boys) aveva firmato per dirigere questa quasi-biografia di Marshall Bruce Mathers III, alias Eminem, il rapper arrabbiato dalla difficile vita familiare a dal linguaggio colorito e tacciato di razzismo, siamo stati in molti a pensare che fosse impazzito.

In effetti, la trama, che ricorda sia il consimile Slam di Marc Levin sia, in senso lato (il duello di parole), il Ridicule di Patrice Leconte, è di quelle che non offrono particolari occasioni di impennata; tuttavia il mestiere dietro la macchina da presa c’è, ed è riscontrabile soprattutto nell’incipit e nella coinvolgente conclusione, non per niente attenta nell’evitare compromessi conciliatori.

In quella dura zona di confine (la delimitazione è nel titolo), l’amicizia prescinde dalla tonalità della pelle e i pestaggi hanno poco di hollywoodiano (ancora merito dell’autore).

La musica, nonostante la ricca colonna sonora, rimane comunque a margine; il protagonista, tutt’altro che disastroso in cotanto esordio, si accontenta di due pezzi (uno è “Lose Yourself”, fresco vincitore di Oscar).

Ovviamente citati e presenti nella colonna sonora i “guru” assassinati 2Pac e Notorius B.I.G. Soluzione atipica di adattamento: sottotitolati sfide e dialoghi al loro interno.

Max Marmotta