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Trama

La bella Jennifer vive con dolore la fine del suo matrimonio e la lontananza dal piccolo figlio di sette anni, iscritto presso un’esclusiva accademia militare.

La donna, senza saperlo, si trova inoltre in grave pericolo a causa soprattutto del suo vero padre mai conosciuto, il boss mafioso Angelo.

L’anziano capo dal canto suo affida la vita della figlia a Frankie Delano, certo che i rivali proveranno ad eliminarla a babbo morto.

Il buon Frankie dovrà faticare non poco per guadagnarsi la fiducia di Jennifer, corteggiata nel frattempo dallo scrittore siciliano Marcello.

Recensione

Da tempo non si incappava in una commedia con risvolti romantico-drammatici talmente sgangherata e pretenziosa.

La già latitante regia di Burke risente oltremodo della prematura scomparsa, durante le riprese, del grande Anthony Quinn (Angelo) il quale si diverte a riproporre una personale versione di Don Corleone, immediatamente consegnata, da una serie di stucchevoli inquadrature a ralenti, all’iconografia.

Alla testa di questa avventura, i protagonisti Stallone (Frankie) e Stowe (Jennifer), notoriamente poco tagliati per i tempi di genere, annaspano insieme alla tediosa sceneggiatura senza regalare neanche un piccolo sorriso, un briciolo di commozione o un divertente equivoco.

Raoul Bova (Marcello, carattere assolutamente inutile fino al prevedibile epilogo), prende parte alla sua prima produzione americana filmata anche in Sicilia, tra Castellammare del Golfo e la chiesa dello Spasimo a Palermo.

Sax Marmotta