
Non è un paese per vecchi
- Ethan Coen, Joel Coen
- Javier Bardem, Josh Brolin, Tommy Lee Jones, Woody Harrelson
- Amazon Prime, Crime, Drammatico, Netflix, Thriller
- Stati Uniti
- 8 November 2007
Recensione
Tratto dal romanzo omonimo di Cormac McCarthy (che forse sarebbe meglio tradurre diversamente, tipo “Non c’è patria per i vecchi”), il nuovo, intenso, vibrante, premiato film dei fratelli Coen (il secondo ufficialmente diretto a quattro mani) narra la discesa agli inferi di diversi personaggi.
Anzitutto Llewelyn Moss (Josh Brolin, dopo tanta gavetta meritatamente in un ruolo di spicco), povero diavolo che vive accampato con la moglie in Texas al quale, durante una battuta di caccia in territorio semidesertico, capita la fortuna/disgrazia di imbattersi nel funereo scenario di un avvenuto regolamento di conti tra signori della droga, perlopiù messicani, e in una valigetta piena di dollari; poi c’è il disilluso sceriffo – da generazioni – Ed Bell (Tommy Lee Jones, che conserva lo sconforto esibito ne La valle di Elah e la conoscenza di luoghi in tutto e per tutto simili a quelli de Le tre sepolture), che lo bracca per ricomporre un puzzle e possibilmente per tirarlo fuori dai guai in cui si è ficcato; e c’è l’indecifrabile, impassibile, folle e tremendo criminale Anton Chigurh (un glaciale nonché impaurente Javier Bardem) che punta a recuperare il denaro lasciando dietro di sé una scia non importa quanto lunga di cadaveri (anzi, uccidere sembra per lui un piacevole intrattenimento).
Attori in stato di grazia, dunque, ma anche spazi fotografati con sbalorditiva misura da Roger Deakins, scene coinvolgenti (specie se riguardano il fuggiasco Llewelyn) e un dipanamento della trama apertamente anti-commerciale (c’è azione, ma solo in superficie, e i virtuosismi di ripresa lasciano il posto alla contemplazione), che attraverso il carattere di Bell va a toccare pure le corde più profonde del pubblico in una riflessione sull’esistenza e sulle sue intrinseche colpe che s’insinua prima ancora di essere intelligibile.