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Trama

Antoine è soprattutto un animale notturno. Ogni giorno, dopo aver dormito per l’intera mattina sul bordo della piscina di un centro fitness, si veste di tutto punto ed esce a godersi la Parigi by night, cercando, con tutti gli stratagemmi possibili, di avere accesso alle feste e ai locali più gettonati.

Grazie alla dritta dell’amico Étienne, riesce ad imbucarsi in un esclusivo ricevimento ma viene subito avvicinato dal padrone di casa.

L’uomo, Abraham von Bulow, offre però al sorpreso Antoine un milione di franchi per rintracciare un certo Jordan, altro stravagante seguace della notte, protagonista di strani aneddoti e sempre accompagnato dall’affascinante Violaine.

Recensione

Ennesimo pretenzioso film sui vampiri, nato dall’intento, tutt’altro che inedito, di rianimare il genere con trasfusioni di modernismo.

Liberamente tratta da un romanzo di Tonino Benacquista, prolifico scrittore e già cosceneggiatore di Sulle mie labbra, l’opera si snoda in un caotico miscuglio di registri che nuoce spaventosamente all’efficace atmosfera orrorifica costruita dalle luci di Pierre Aim.

De Caunes mostra infatti ben presto di prediligere altre contaminazioni, virando verso il giallo dove Jordan (lo scadente Orazio Massaro) incarna il Godot/John Doe della situazione, nonché verso una corale descrizione noiosamente grottesca della microcriminalità, senza disdegnare un trascurabile finale.

Soltanto la simpatica faccia da schiaffi di Guillaume Canet (Antoine) e la presenza puramente fisica di Asia Argento (Violaine), dotata delle essenziali battute da femme fatale, sembrano non perdere terreno nell’arco di uno script così discutibile.

Sax Marmotta