
Incompresa
- Asia Argento
- Carolina Poccioni, Charlotte Gainsbourg, Gabriel Garko, Giulia Salerno
- Drammatico
- Francia, Italia
- 5 June 2014
Recensione
Dopo il vacuo e auto-celebrativo Scarlet Diva (2000) e il sulfureo Ingannevole è il cuore più di ogni cosa (2004), la Argento torna a dirigere un film, ma senza il prepotente, distraente desiderio di restare al centro dell’attenzione.
Sceglie invece una capace e giovanissima interprete, Giulia Salerno, e la inserisce all’interno di una rivisitazione al femminile di Incompreso (il romanzo di Florence Montgomery già trasformato in pellicola nel 1967 da Luigi Comencini, la cui versione è qui esplicitamente citata) dai forti accenti autobiografici: la piccola protagonista, che tra l’altro porta l’assonante nome di Aria e nel 1984 ha 9 anni (quanti ne aveva allora l’autrice), ha due genitori famosi – una pianista piuttosto incline alle avventure (la bravissima Gainsbourg, che sfoggia a sua volta un’acconciatura che evoca un po’ la regista, un po’ sua madre Daria Nicolodi) e un attorucolo superstizioso in cerca della grande occasione (Garko) – e, al di là di qualche rara eccezione, anaffettivi, aggressivi (soprattutto fra loro), incapaci di mascherare le preferenze per le altre loro figlie avute da relazioni precedenti.
Quanto può sopportare una ragazzina sensibile e osservatrice? Nobilitata dall’attenta fotografia (o, come è riportato, cinematografia) di Nicola Pecorini e dalla squillante scenografia di Eugenia F. Di Napoli, l’opera accusa qua e là un certo esibizionismo. Il medesimo difetto dei lavori precedenti di Asia (aiutata in sede di sceneggiatura dall’irriducibile Barbara Alberti); il progresso è, in ogni caso, notevole.