
La nave dolce
- Daniele Vicari
- Ervis Alia, Giuseppe Belviso, Maria Brescia, Robert Budina
- Documentario
- Albania, Italia
- 7 November 2012
Recensione
Il documentario di Daniele Vicari post-Diaz induce anzitutto a un interrogativo: ha senso oggi ripensare ai flussi migratori albanesi che invasero prevalentemente la Puglia? Certo che sì, dato che – banalizzando – sono molti i cittadini provenienti da Tirana e dintorni ormai perfettamente integrati (con famiglia) nel tessuto italico e che adesso, per dirla tutta, soffrono con noi per la decadenza (ancorché pacifica) che attraversa il nostro, di Paese.
Ma si tratta pure di riattraversare con il senno di poi un’importante fase storica, quella in cui l’Italia (come già spiegò Amelio nel dramma Lamerica), soprattutto grazie alla sua patina televisiva recepita perfino dai Balcani, era un miraggio di benessere.
E questa non è che la traccia nascosta: assemblando immagini d’archivio, Vicari interpella alcuni dei protagonisti di quell’8 agosto 1991, auto-stipatisi sulla Vlora, nave che trasportava zucchero (geniale il titolo, che evoca anche la speranza) dirottata da circa 20.000 persone che decisero di improvvisare un viaggio da Durazzo verso Bari (e qui furono raggruppate all’interno dello stadio e per la maggior parte rimpatriate).
Fra loro, Kledi Kadiu, ora famoso ballerino, e il regista Robert Budina.