Video & Photo

2 videos

Recensione

Il dibattito sul nucleare non muore mai. Gianfranco Pannone, un passato da giovane attivista, incentra la sua piccola inchiesta su una zona in particolare, Borgo Sabotino, frazione di Latina, città che ospita ben due centrali, una degli anni Sessanta e l’altra, praticamente inutilizzata, degli anni Ottanta, quando venne indetto il primo referendum che sancì il totale rifiuto degli italiani nei confronti di questa pericolosa fonte di energia.

Si discute con la popolazione che convive da così tanto tempo con i rischi reali arrecati dalle radiazioni anche a distanza di decenni, non solo sulle normali attività quotidiane ma anche su imprese commerciali singolari (un amico del regista, per esempio, si è cimentato con l’agricoltura biologica).

Tra opinioni più o meno schierate, la questione è rinfocolata dall’accordo Italia-Francia per la costruzione di nuovi reattori, “rovinato” dal grave incidente di Fukushima del 2011 e dal conseguente e maggiormente deciso “no” decretato dalla più recente consultazione popolare.

Un film che mostra civilmente i punti di vista, con una propensione che sembra discendere dalla logica e dalla serena analisi dei fatti, non certo dal partito preso di certa politica.

Max Marmotta