
Amami se hai coraggio
- Yann Samuell
- Guillaume Canet, Joséphine Lebas-Joly, Marion Cotillard, Thibault Verhaeghe
- Commedia, Drammatico, Sentimentale
- Belgio, Francia
- 17 September 2003
Trama
Julien ha otto anni ed ha appena scoperto che sua madre è gravemente ammalata, mentre suo padre è depresso.
Sophie è una sua coetanea e compagna di scuola, dileggiata per le sue origini polacche. In spregio alle rispettive vite difficili, i due stringono un’indissolubile amicizia con un simbolo ben preciso: una scatola di latta raffigurante una giostra.
Quando uno dei due la passa all’altra, significa che la sta invitando a fare qualcosa di insensato, di irriverente, di assurdo.
Tra affronti ai presidi e ai professori universitari, i ragazzi crescono ma non perdono il gusto del gioco.
Un giorno Sophie chiede a Julien di amarla, ma la reazione del giovane fa precipitare gli eventi. Pur continuando a passarsi il contenitore, negli anni i due si lanciano sfide sempre più pericolose, con l’intento preciso di rovinarsi le reciproche esistenze.
Rischiano di farne le spese anche il calciatore Sergueï, compagno di Sophie, e Christelle, futura moglie di Julien.
Recensione
Per un bel po’ non cattura, addirittura annoia; una storia d’amore solo leggermente cattivella, con sfide esagerate e assolutamente poco credibili (poi, porca miseria, a parte un mezzo tentativo, alla domanda “giochi?” nessuno dei due risponde mai “no”?), che demolirebbero in men che non si dica la vita sociale di qualsiasi persona.
Dopo subentra una dimensione grottesca più risoluta, si comincia a cogliere il cinismo, persino il pessimismo della storia, peraltro dotata di una sua coraggiosa originalità, abbellita dalla fotografia di Antoine Roch e colorata dalle scenografie di Jean-Michel Simonet, comunque guidato dal regista in persona (esordiente nel lungometraggio), che rivendica il suo passato di illustratore.
Tuttavia, quanto appena elencato non basta ad assolvere in pieno il lavoro di Samuell (che dedica il film ai suoi genitori), in più di un punto lezioso e mancante di vera solidità.
Tra l’altro, da noi circola un’edizione priva del controfinale consolatorio con i protagonisti ottantenni (interpretati da Robert Willar e Nathalie Nattier), il che non può che rendere il giudizio parziale.
Canet (recente regista dell’inedito Mon idole) e Cotillard hanno comunque l’aria di divertirsi tanto.
Il produttore Christophe Rossignon appare nei panni di un medico.