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Trama

A parte il lavoro mattutino a fianco dell’inseparabile amica Gina, la zelante Honey Daniels si divide tra il centro di accoglienza del suo quartiere, dove insegna gratis ai ragazzini a ballare (per evitare che bighellonino), e un night club nel quale sta dietro al bancone, salvo quando finisce il turno e può scatenarsi in pista suscitando l’ammirazione di tutti.

Anche quella dell’apparentemente cortese Michael Ellis, quotato regista di videoclip che non solo le dà la possibilità di danzare in una delle sue prossime realizzazioni, ma le offre perfino, nel giro di pochissimo tempo, di debuttare come coreografa.

Già amatissima dai genitori e dal vicinato, la generosa e sexy Honey ci mette poco a farsi apprezzare dall’ambiente, senza dimenticare il gruppetto di nuovi allievi dei quali continua ad occuparsi e di cui è la beniamina, in particolare del minuscolo Raymond e del suo difficile fratello maggiore Benny, fonte di ispirazione non indifferente per alcuni passi.

Michael, però, s’incarognisce improvvisamente, minacciando la giovane di preferirle l’arida e arrivista Katrina.

Fortunatamente Honey non è tipo da scoraggiarsi: con il prezioso aiuto del neo-boy-friend, il barbiere Chaz, si prepara ad allestire uno spettacolo di beneficenza.

Recensione

Piluccando da un fenomeno del passato quale Flashdance (e di sicuro non è un caso la vaga somiglianza tra Jessica Alba, autentica bomba di sensualità e star della serie tv “Dark Angel”, e l’indimenticata Jennifer Beals) e attingendo da un più recente campione d’incassi a destinazione giovanile di nome Save the Last Dance, il regista di video Bille Woodroof debutta nel lungometraggio con quest’opera facile facile, rosea sia nella descrizione dei personaggi (nobilmente votati al sociale eppur privi della benché minima sfumatura) che degli ambienti, i quali all’occorrenza dovrebbero apparire un briciolo più degradati.

Sta di fatto che l’autore non tradisce le aspettative della platea adolescenziale, servendo in tavola una pietanza in cui le spezie pseudo-clippate, per una volta, non sono del tutto fuori luogo.

Prevedibilissimo però dotato di una certa coerenza, Honey si segnala soprattutto per alcune partecipazioni: la ritrovata Lonette McKee (la madre della protagonista), vista in Cotton Club, Chi più spende… più guadagna, Jungle Fever, la franca cantante Missy Elliott (nel ruolo di se stessa), abbastanza spassosa nelle ultime scene, nonché una sfilza di nomi appartenenti al recente panorama dell’hip-hop, del rap e del R&B: 3rd Storee, Ginuwine, Jadakiss & Sheek, Tweet… .

Max Marmotta