
Io no
- Ricky Tognazzi, Simona Izzo
- Gianmarco Tognazzi, Inés Sastre, Myriam Catania, Paolo Bufalino
- Commedia, Sentimentale
- Italia
- 30 October 2003
Trama
Flavio, padre di due bambine, sposato con la spagnola Laura, ha ereditato alla morte del padre un albergo sul mare che gestisce con serietà.
È un uomo apparentemente con la testa sulle spalle, al contrario di Francesco, suo fratello più giovane, che conduce una vita dimessa in nome della propria libertà di pensiero.
Costui era già stato il boy-friend di Laura, la quale ora insiste per fargli conoscere, controvoglia, una ragazza che gli faccia mettere la testa a posto.
Dopo molteplici tentativi finiti male (che hanno anche esaurito la pazienza dell’irrequieto Francesco), l’incontro con Elisa, insegnante di danza delle nipoti, sembra dare buoni frutti.
Purtroppo la “prescelta” è l’amante di Flavio… .
Recensione
Dopo le rispettive prove di “assolo”, la coppia Izzo-Tognazzi si lancia in una regia a quattro mani, traendo ispirazione dal romanzo d’esordio di Lorenzo Licalzi.
Anzitutto, si nota una maggiore influenza della prima rispetto al secondo (che partecipa pure in veste d’attore nel breve ruolo del padre, a sancire il rimescolamento di parentele del cast): la frammentarietà narrativa (già in Camere da letto) e il brusco e poco circostanziato passaggio dalla commedia al dramma sono le qualità (negative) che saltano subito all’occhio e che rappresentano la spia dell’invadenza caratteriale dell’autrice (per l’appunto, madre di Venditti), riscontrabile soprattutto dai suoi interventi in tv; perciò, anche l’aiuto del fedele Graziano Diana alla sceneggiatura è vanificato.
Così Ricky si defila, si eclissa, riuscendo forse a piazzare qualche atmosfera nostalgica d’epoca e a pungolare il cialtronesco fratello Gianmarco (Flavio) in sede recitativa ma dimostrandosi comunque incapace di sopprimere i suoi arzigogoli.
Chi lascia un ricordo migliore è senz’altro Inés Sastre (Laura), probabilmente l’unica ad avere compreso appieno le profondità del proprio personaggio e ad essere in grado di farne vibrare le corde.
Fra prolissità e strizzate d’occhio a pubblici diversi, comunque, la sostanza resta poca.