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Trama

Il medico Jacques e sua moglie Carole formano una coppia matura, che vive con i suoi ragazzi Léo e Sonia in una zona di campagna.

Un giorno si trasferiscono nella casa adiacente François e Edith, giovani sposini. L’uomo è a sua volta un dottore, destinato a sostituire nel tempo Jacques, il quale perciò lo aiuta a familiarizzare con il lavoro e i pazienti del circondario.

Comincia un’amicizia, rinsaldata dalla sempre più assidua frequentazione tra le vicine Carole e Edith.

Si organizzano spesso cene e picnic per il piacere di stare insieme, ma l’imprevisto è dietro l’angolo: l’incupito Jacques si innamora della leggera Edith, che in breve tempo, lusingata dalle attenzioni del corteggiatore, finisce con il contraccambiare.

Li attende una furtiva felicità fatta di incontri segreti e hotel, con il rischio concreto di ferire i rispettivi consorti.

Recensione

La commediante (Mia moglie è un’attrice, Ah! Se fossi ricco), sceneggiatrice (il prossimo È più facile per un cammello…, esordio dietro la macchina da presa di Valeria Bruni Tedeschi, qui presente in un cameo) e regista (gli inediti in Italia Oublie-moi e La vie ne me fait pas peur) Noémie Lvovsky mette in scena una situazione classica, prevedibile, stravista, riuscendo tuttavia ad inserire dei tocchi di originalità, o meglio degli elementi anch’essi riconoscibili in altre pellicole ma contestualizzati a dovere.

Ci si riferisce principalmente al “coro greco” che cantando punteggia la vicenda (fin quando è rosea, almeno) e alla dichiarata attenzione per le tinte di scene e costumi (sui quali l’autrice ha ripiegato per via dell’irrealizzabilità economica del film in Technicolor).

Particolari, questi, che contribuiscono a descrivere l’irresponsabile gioia degli amanti, lasciando intendere che il silenzio nei confronti dei partner è più una dolorosa scelta obbligata che un colpevole sotterfugio.

È un’opera “di pancia”, che comunica parecchio emozionalmente, intristendo con il suo repentino (e realistico, e traumatico) cambio di registro che si assume la responsabilità di impietrire, e magari deludere, chi era in cerca di una commedia e basta (è quel che lascia intendere il battage pubblicitario).

Da cui la considerazione generale: grandi attori (benché Bacri sia preferibile nei copioni scritti da lui), ma quanto vale l’insieme, nell’ottica di tale calcolato squilibrio? E il dubbio: al di là dei legittimi sospetti, che rappresenta esattamente il cinese violatore di domicilio? .

Max Marmotta