
Segreti di famiglia
- Francis Ford Coppola
- Alden Ehrenreich, Maribel Verdú, Silvia Pérez, Vincent Gallo
- Drammatico
- Argentina, Italia, Spagna, Stati Uniti
- 11 June 2009
Recensione
Tornato alla regia nel 2007 (dopo un’interminabile pausa decennale) con l’affascinante e complesso Un’altra giovinezza, Francis Ford Coppola conferma con questa nuova fatica che punta a ritrovare la sua inarrivabile vena indipendente, mettendo su, non a caso, una variegata e finalmente efficace coproduzione internazionale.
Una storia semplice, tra competizioni invisibili e ansia di riscatto (ma con echi da tragedia greca), quella dei due fratelli Tetrocini, di origini italiane, lontani da tanto tempo – il giovane Bennie (Alden Ehrenreich, assai somigliante a Di Caprio), cameriere su una nave, e lo scrittore frustrato Angelo che vuol farsi chiamare Tetro (un tormentato Vincent Gallo), un passato in ospedale psichiatrico dove ha incontrato la bella e paziente fidanzata terapeuta Miranda (Maribel Verdú) – e praticamente sconosciuti l’uno all’altro, che si rivedono (con scarso entusiasmo da parte del maggiore) a Buenos Aires; una narrazione, al di là di qualche passaggio frettoloso (per esempio, il ritrovamento del romanzo autobiografico), colma di idee originalissime (con i monti della Patagonia a “riflettere” la verità), incorniciata nello splendido bianco e nero (con inserti di colore, ora spento ora squillante, per i flashback e le sequenze oniriche) a cura di Mihai Malaimare; la tematica della famiglia da demonizzare (nella persona dell’egoista padre direttore d’orchestra interpretato da Klaus Maria Brandauer, anche nel ruolo dello zio bistrattato) e rivalutare (se consideriamo la luce alla fine del tortuoso percorso), tanto cara al cineasta e qui ribadita con intelligenza; il valore dell’arte in ogni declinazione, raccontato nella sua necessità e nelle sue aberrazioni (si noti il potere del personaggio di Carmen Maura, Alone).
C’è tutto questo, e perfino di più: il talento di un autore redivivo.