
Il segreto dei suoi occhi
- Juan José Campanella
- Carla Quevedo, Pablo Rago, Ricardo Darín, Soledad Villamil
- Crime, Drammatico, Giallo
- Argentina, Spagna
- 13 August 2009
Recensione
Un Oscar per il miglior film straniero – per quanto il valore artistico di premi anche importanti sia spesso relativo – è una valida credenziale per un lungometraggio, tanto più se ha battuto avversari quotatissimi come il tagliente Il nastro bianco dell’austriaco Haneke, lo spietato Il profeta del francese Audiard o il disperato Il canto di Paloma della peruviana Llosa (l’altro contendente, Ajami degli israeliani Copti e Shani, attende ancora di essere distribuito in Italia).
E sull’ultimo lavoro dell’argentino Juan José Campanella non c’è nessun dubbio: se non è necessariamente superiore agli altri in gara, è degno dello scontro ed è di ottima fattura.
La sceneggiatura, stesa dal regista assieme all’autore del libro da cui è tratta, Eduardo Sacheri, condensa a meraviglia una congerie di generi, dal mystery al thriller, dal dramma al sentimentale alla commedia, passando per scomode e mai abbastanza rievocate verità storiche su Buenos Aires e dintorni.
Non per niente la trama si svolge perlopiù durante la dittatura, a metà degli anni ’70, parallelamente alla ricostruzione del caso che i protagonisti tentano un ventennio più tardi, ed è incentrata sul brutale assassinio di una giovane donna, chiarito a poco a poco da Benjamín (il bravo Darín, fedelissimo di Campanella), caparbio assistente procuratore silenziosamente innamorato della neo-superiore Irene (Villamil, assai credibile, al pari del collega, sia in versione giovanile sia in panni maturi).
L’altalena temporale è impreziosita da sottili ed eleganti dettagli di raccordo, mentre le psicologie dei personaggi appaiono alquanto curate.
Condizioni già sufficienti per applaudire, ma ci sono altre due perle: la metafora letteraria, che potrebbe mettere in discussione il finale (anzi, i finali) e uno stupefacente e ben camuffato piano-sequenza allo stadio.