Trama

Lorenzo Caruso è uno psicanalista, vedovo e con figlia tredicenne a carico, Giulia. Per lavoro ha a che fare con persone stranissime, tra cui l’irrequieta Olga, che insiste per riprendere una relazione con lui.

Dopo essere stato convocato dai carabinieri a causa di una serie di furtarelli messi a segno da Giulia insieme a una gang di coetanei, Lorenzo interviene imponendo severe restrizioni alla ragazzina, che appena può fa comunque di testa sua.

Il padre decide allora di pedinarla.

Recensione

Sin dal suo debutto nella regia, sedici anni or sono, Francesco Nuti ha perseverato nella scelta di un cinema leggero, velato di sentimenti, dove non devono mancare le occasioni di riso.

La sua formula, stancamente riproposta film dopo film (persino nomi e mestieri si ripetono), non funziona più.

O forse il simpatico (e un tempo modesto) comico toscano non sa più cosa dire. Anche se l’amata in questo caso non è un oggetto del desiderio ma una figlia, particolare che avrebbe meritato un’ottica diversa, Nuti continua con carrellate (anche nel senso delle riprese) di gags, sfrenate nel ritmo ma dall’esito meno che tiepido, sprecando così le sue attrici (compresa l’inedita Giulia Serafini) e il suo talento smarrito.

E a nulla servono gli effetti speciali, i movimenti di macchina e i flashback (il protagonista interpreta anche suo padre quarant’anni prima) se non c’è maggiore sostanza.

In quanto agli omaggi alle comiche, meglio lasciarli fare a Nichetti. Imbarazzante la partecipazione del televisivo Platinette.

Max Marmotta