Video & Photo

1 videos

Trama

San Francisco. Mary Fiore è la migliore organizzatrice di matrimoni della città. Quando è sul posto riesce a controllare tutto, comprese le crisi isteriche delle spose o dei padri delle spose.

La sua azienda, di cui sta per divetare socia, incappa in un contratto per una grandiosa cerimonia nuziale, richiesta dalla famiglia Donnolly, neo-ricchi che vogliono debuttare in società.

L’occasione della sua vita si trasforma in un disastroso conflitto d’interessi quando scopre di avere flirtato con Steve, futuro sposo; il rispetto di Fren Donnolly, fidanzata di Steve, diventa presto amicizia e inguaia ancor di più Mary, che deve fronteggiare anche gli attacchi del padre, il quale vuole combinarle un appuntamento a fini matrimoniali con il giovane Massimo.

Recensione

Commedia sentimentale estremamente prevedibile, retta da una sceneggiatura inconsistente e da una regia anonima, che lascia allo spettatore il dubbio amletico (ben poco originale) se l’amore nasca da un grande rispetto e da una vecchia intesa o dal classico colpo di fulmine che sconvolge la vita.

Ci sono molti primi piani di Jennifer Lopez, che compensa con il suo solare viso alcuni vuoti; in alcuni casi ci riesce, in altri sembra solo una donna ossessionata dalla perfezione; inoltre non si capisce perché rifilarle un ruolo da italo-americana.

Il co-protagonista Matthew McConaughey ci prova per l’ennesima volta, invano; le sue battute sono decisamente tra le peggiori, rese, peraltro, nel modo meno convincente.

Gli altri personaggi sono di maniera: il padre anziano che deve rimediare un marito alla figlia, il dialettale Massimo (interpretato dall’ex-modello Justin Chambers), e l’assistente di Mary, costruita sua una caricatura di Joan Cusack.

L’esordiente regista Adam Shankman aveva lavorato finora come coreografo. Complimenti alla distribuzione: d’ora in poi sarà difficile non confondere Prima o poi mi sposo (The Wedding Planner) con Prima o poi me lo sposo (The Wedding Singer).

Sax Marmotta