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Trama

Dopo aver salutato il marito anestesista Will, in partenza con il suo idrovolante per un congresso a Seattle, Karen Jennings, arredatrice in ascesa, e la figlioletta Abby rincasano (vivono a Portland, nell’Oregon).

Le attende una brutta sorpresa: il metodico delinquente Joe Hickey, non nuovo a questo tipo di crimine, rapisce la bambina e la consegna al cugino Marvin, un po’ tardo, a cui telefonerà ogni 30 minuti.

Dopodiché, tiene in scacco la spaventata madre, imponendole un riscatto di 250.000 $ da pagare entro 24 ore. Mentre la donna teme per la salute di Abby, sovente in preda a crisi respiratorie (è asmatica), Will viene avvicinato al termine del suo intervento dalla misteriosa Cheryl… .

Recensione

È dai tempi di Legge criminale (1989) che Kevin Bacon si immedesima, credibilmente, in figure di lestofanti.

La presenza dietro la macchina da presa di Luis Mandoki, specializzato in film sentimentali non sempre riusciti, faceva temere per le sorti della pellicola, però bisogna ammettere che il regista con questo thriller impostato su una triplice narrazione (seguiamo le disavventure di ogni elemento della famiglia Jennings) ha dato il suo meglio.

È un buon prodotto, impreziosito dalle interpretazioni dell’ormai parecchio brava Theron e della piccola Fanning (Mi chiamo Sam), dalla fotografia dello scomparso Piotr Sobocinski e di Fredrick Elmes e dai temi d’impronta classica di John Ottman.

Funzionano meno la Love come attrice (ma questo già si sapeva) e due dettagli non irrilevanti della sceneggiatura: le motivazioni dei quattro rapimenti precedenti e il troppo repentino cambio di schieramento da parte di Cheryl.

Il titolo è stato cambiato in fase di lavorazione per non creare confusione con la serie tv con Kiefer Sutherland.

Max Marmotta