
28 giorni dopo
- Danny Boyle
- Alex Palmer, Christopher Eccleston, Cillian Murphy, Naomie Harris
- Amazon Prime, Da Riscoprire, Fantascienza, Horror, Thriller
- Regno Unito
- 31 October 2002
Trama
A causa di una scimmia da laboratorio, liberata da un gruppo di avventati attivisti, una spaventosa epidemia, trasmissibile tramite il sangue, investe il Regno Unito, sterminando quasi interamente la popolazione.
Il pony-express Jim, ricoverato in seguito a un incidente automobilistico, si risveglia nella sua stanza d’ospedale a ventotto giorni dallo scoppio della pestilenza.
Londra gli appare completamente deserta. Però la notte è affollata da infetti, che vagano alla ricerca di carne umana per sfamarsi. Soccorso dai sani Mark e Selena, lo spaurito Jim trova così rifugio nell’appartamento del tassista Frank, il quale cerca di sopravvivere con l’aiuto della figlioletta Hannah.
In seguito a una fortuita intercettazione radio, il gruppo decide di incamminarsi alla volta di Manchester per raggiungere un avamposto militare.
Recensione
Il gradito ritorno dell’inglese Danny Boyle avviene all’insegna di un genere saccheggiato dal almeno quarant’anni e di una sana predilezione per il trash, già alla base del sottovalutato Una vita esagerata.
Tre film, realizzati tra i Sessanta e i Settanta e ispirati al racconto I Am Legend di Richard Matheson –di cui è grande appassionato anche Tiziano Sclavi–, costituiscono infatti i più evidenti punti di riferimento per 28 Giorni dopo.
Il tema dell’estinzione umana, con conseguenti dettagli drammatici (caos di massa, il valore del denaro, la paura del contagio) e personali innesti horror, si era espresso perfettamente nei piccoli L’ultimo uomo della Terra, La notte dei morti viventi e 1975: Occhi bianchi sul pianeta Terra.
Ma il merito del neofita consiste nel riproporlo con stile, affidandosi a riprese in digitale e a un’asciutta fotografia, che amplificano i toni spettrali delle location, e innalzando il livello della tensione con semplici trovate sfruttate al meglio.
Come, ad esempio, dotare gli infetti (leggi pure zombi) di un angosciante scatto da centometrista, reso ancora più incisivo da sporadiche inquadrature in soggettiva.