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Recensione

La trama è esile e riguarda il viaggio di un attore comico (il pugliese Uccio De Santis, molto popolare nella sua regione grazie anche alla mitica emittente Telenorba), depresso per l’abbandono della moglie, alla scoperta dei suoi ammiratori, esperienza che dovrebbe rinvigorirlo spiritualmente e professionalmente.

Interpretata pure da Mia Benedetta e Aylin Prandi e impreziosita dalla presenza di due caratteristi di razza come Nando Paone (che tutti riconoscono dopo Benvenuti al Sud ma che vanta una lunga carriera – comprendente la tv – ed è stato spalla di Bud Spencer, Lino Banfi, Vincenzo Salemme) e Gianni Ciardo, oggi un po’ in disparte e un tempo presenza distinta del trash all’italiana, questa piccola farsa, al di là di qualche inevitabile pausa dovuta alla semplicità del soggetto, riflette quasi indirettamente sulla figura dello stand-up comedian, sulla sua importanza e sul rischio concreto della sua estinzione.

Già il titolo in tal senso è una sorta di manifesto, il tormentone che caratterizza sin dalle prime battute un “operatore di settore” forse imperfetto e che può essere messo in discussione perfino sul piano umano, ma bisognoso di occupare il proprio posto nella società dello spettacolo.

Max Marmotta