
Acqua tiepida sotto un ponte rosso
- Shôhei Imamura
- Kôji Yakusho, Mansaku Fuwa, Misa Shimizu, Mitsuko Baishô
- Drammatico, Sentimentale
- Giappone
- 3 November 2001
Trama
Saeko è una ragazza assai particolare. Abita con la nonna taciturna, sempre immersa nei suoi oracoli, in una casa in riva ad un pescoso fiume; i suoi bisogni insopprimibili di rubare e fare l’amore sono dettati da un motivo ben preciso: la giovane donna si riempie periodicamente d’acqua e tali attività l’aiutano a svuotarsi.
In lei incappa Yosuke, da poco disoccupato e in fuga da Tokyo e dall’assillante moglie. In effetti, è stato indirizzato laggiù dall’amico barbone e filosofo Taro, da poco scomparso, che in quell’appartamento pare avesse lasciato un prezioso Buddha d’oro.
Così Yosuke, spinto dalle proprie difficoltà economiche, si ritrova innamorato.
Recensione
Con la surreale ironia di cui è capace e con la consueta attenzione per i caratteri femminili che pervadono la sua quarantennale filmografia, il regista de La ballata di Narayama e di Dr. Akagi Shohei (o Shoei) Imamura (del quale aspettiamo da oltre quattro anni L’anguilla, vincitore a Cannes, distribuzione detenuta dalla Sharada) ci parla genialmente della preziosa fertilità della donna.
Questo suo lavoro è baciato dalla leggerezza e contiene personaggi buffi (la nonna, i pescatori, l’atleta di colore) ma mai gratuiti; e c’è spazio anche per le perle di saggezza di Taro, proposte in maniera discorsiva e mai cattedratica, e per una parentesi melodrammatica.
Anche il casto erotismo è subordinato all’idea centrale, cucita con abilità su una sceneggiatura a matrice letteraria indubbiamente ben costruita.