Video & Photo

1 videos

Recensione

A cinque anni dal precedente La mia super ex-ragazza (non proprio esaltante, a dire la verità), esce la nuova fatica di Ivan Reitman (che vi presenzia in un rapidissimo cameo “registico”), negli anni ’80 abile confezionatore di film di cassetta abbastanza rifiniti, dai due (finora…) semifantascientifici Ghostbusters al più classicheggiante Pericolosamente insieme, fino allo sdoganamento di Schwarzenegger nella commedia (in ben tre occasioni).

Sebbene da quasi un ventennio lo smalto dei fasti appaia irrimediabilmente stinto (sventuratamente, un male comune a parecchi cineasti di quella generazione), era comunque legittima una certa curiosità per questo suo ritorno dietro la macchina da presa, tutto sommato atteso (anche perché intanto suo figlio Jason, ormai diventato un collega, tende a usurpargli la fama).

Se non è esatto parlare di delusione, grazie soprattutto ad alcuni dialoghi e a delle impennate alquanto irresistibili, è un fatto che la trama avvitata su una situazione sostanzialmente risaputa – Emma e Adam, fidanzatini adolescenti mancati, si rincontrano dopo tanto tempo e ribaltano il loro rapporto in una segreta, disimpegnatissima e, data l’assenza di ogni possibile “seccatura”, vantaggiosa per entrambi “amicizia sessuale”, i cui presupposti sono però destinati a vacillare presto – non offre molto spazio all’eventuale colpo di genio.

Inoltre, spiace rimarcarlo, emerge un palpabile sbilanciamento tra la bravura della Portman, non per nulla fresca vincitrice dell’Oscar per Il cigno nero e qui anche produttrice, e il suo volenteroso ma spesso rigido co-protagonista Kutcher, prolifico ex-modello condannato a essere ricordato dal gossip impietoso come il partner di Demi Moore.

D’accordo, nel ruolo del suo impenitente padre partecipa un contenuto eppur sempre simpatico Kline e la chiacchierona Bell funziona, ma poi? .

Max Marmotta