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Trama

L’operaio belga Jean nutre per la figlia adolescente e soprappeso Marva sogni di gloria. Le piacerebbe fare la cantante e si esibisce, ma senza successo, in piccoli concorsi. Jean, dal canto suo, pensa di poterle dare una mano come compositore, benché non sappia un’acca di musica.

Un giorno, dopo aver perso il lavoro, l’uomo si imbatte nella star della musica Debbie, anche lei insoddisfatta della propria vita.

Con la contrariata complicità dell’ex-collega Willy la rapisce, pensando di poter ottenere dal discografico della ragazza un’audizione per Marva.

Recensione

Il copione incespica in alcuni rallentamenti e soprattutto in certi passaggi inessenziali, ma la commedia centra in pieno il suo bersaglio: denigrare le illusioni della gente comune, dirette il più delle volte al dorato mondo dello spettacolo.

Josse De Pauw, piuttosto attivo in patria, è abile nel rendere il personaggio di Jean nella sua ingenua determinazione, mentre ad Eva van der Gucht (Marva), tocca il non facile compito di cantare senza trasporto per quasi tutta la pellicola per poi esplodere alla grande nella versione definitiva della martellante (la si sente di continuo) “Lucky Manuelo”.

Probabilmente ci sarebbe voluto un finale maggiormente amaro; comunque la candidatura all’Oscar come miglior film straniero nel marzo scorso premiava giustamente la simpatia generale del lavoro di Deruddere (Aspetta primavera, Bandini).

Max Marmotta