
Avengers – Endgame
- Anthony Russo, Joe Russo
- Angela Bassett, Robert Redford, Marisa Tomei, Mark Ruffalo, Michael Douglas, Michelle Pfeiffer, Natalie Portman, Paul Rudd, Pom Klementieff, Rene Russo, Robert Downey Jr., Samuel L. Jackson, Letitia Wright, Scarlett Johansson, Sean Gunn, Sebastian Stan, Tessa Thompson, Tilda Swinton, Tom Hiddleston, Tom Holland, William Hurt, Winston Duke, Linda Cardellini, Karen Gillan, Anthony Mackie, Don Cheadle, Benedict Wong, Brie Larson, Chadwick Boseman, Chris Evans, Chris Hemsworth, Chris Pratt, Cobie Smulders, Danai Gurira, Dave Bautista, Elizabeth Olsen, Josh Brolin, Evangeline Lilly, Frank Grillo, Gwyneth Paltrow, Hayley Atwell, Hiroyuki Sanada, James D'Arcy, Jeremy Renner, John Slattery, Jon Favreau, Zoe Saldana
- Avventura, Azione, Cult Movie, Fantascienza
- Stati Uniti
- 24 April 2019
- English
Recensione
Ed eccoci all’annunciata (persino negli stratosferici incassi) fine della cosiddetta “fase 3” dell’MCU (Marvel Cinematic Universe). Il quarto film incentrato sugli Avengers, ventiduesimo del gruppo testé menzionato – in un arco, pianificato sempre più millimetricamente, di 11 anni, a (ri)partire da Iron Man – sui supereroi creati da Stan Lee (al suo ultimo, godibile cameo), non poteva che mostrarsi magniloquente e privo di pause (per le tre ore di durata), con richiami (e “ritocchi”) ai capitoli precedenti, più qualche dissacrazione – soprattutto per le figure del dimesso Thor (Chris Hemsworth) e di un Hulk “imborghesito” (un Mark Ruffalo, perlopiù “in verde”) – e importanti adeguamenti (uno dei registi, Joe Russo, interpreta brevemente un omosessuale). Dunque, punto e a capo.
Dopo la folle iniziativa di Thanos (ancora Josh Brolin in versione CGI), che, impossessatosi delle sei Gemme dell’Infinito, cancellò metà delle creature dell’Universo, gli sconfortati superstiti piangono i compagni polverizzati e trascinano le loro esistenze per cinque anni. Poi si presenta (il fortunato) Scott Lang/Ant-Man (Paul Rudd), reduce da una delle sue micro-esplorazioni (chi ha presente la conclusione del secondo lungometraggio a lui dedicato sa di che si parla), con una rivelazione illuminante, ben accolta da quasi tutto il team dei sopravvissuti; in particolare, a mostrarsi restio è il cervellone Tony Stark/Iron Man (Robert Downey Jr., conscio dell’iconicità acquisita e abile nell’amministrarla) che, dopo essersi ricostruito una vita, punta sul sicuro. Finché non intravede a sua volta una speranza…
Si solletica il sottogenere fantascientifico dei viaggi nel tempo, facendo apertamente e arditamente tabula rasa (in maniera coerente?) di qualsiasi plot cinematografico, illustre (Ritorno al futuro, Terminator…) o meno (Bill & Ted’s Excellent Adventure, Un tuffo nel passato…). A Clint Barton/Occhio di Falco (Jeremy Renner), assente in Infinity War, vanno l’onore dell’incipit e, infine, la dignità del comprimario, al fianco – oltre che dei sopracitati – di un non riconciliato Steve Rogers/Captain America (Chris Evans) e di una propositiva Natasha Romanoff/Vedova Nera (Scarlett Johansson); segue una nutrita, preventivabile lista di attori non protagonisti (da Cheadle a Lilly, da Boseman all’“interdimensionale” Cumberbatch, da Larson a Holland), fino a divi come Douglas, Redford (ci ha ingannato…), ecc., relegati al rango di comparse de luxe, ciascuno glorificato dai “definitivi” titoli di coda. Si apprezzano lo spazio e il riguardo per il potente côté femminile (sarebbe pure il momento!) e la capacità di coinvolgimento.