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Recensione

Un road movie a piedi, dal Tirreno allo Jonio, per partecipare a un festival della canzone a Scanzano, in provincia di Matera: è questo il proposito, dal sapore di sfida, che muove quattro “musicanti di Brema” (che però sono accidentalmente lucani): l’insegnante Nicola Palmieri (Rocco Papaleo, anche esordiente alla regia e co-sceneggiatore con Valter Lupo), il tabaccaio e mancato medico Salvatore Chiarelli (Paolo Briguglia), suo cugino (ma se i padri sono fratelli, perché i cognomi sono diversi?) Rocco Santamaria (Alessandro Gassman), attore fallito che si spaccia per percussionista, e l’amante della pesca Franco Cardillo (Max Gazzè, altro debuttante), muto per scelta.

Sono protagonisti di una camminata di una decina di giorni a scopo promozionale, seguiti da un placido cavallo che traina un carretto con gli strumenti e gli effetti personali (tende da campeggio comprese) e da una inizialmente contrariata giornalista, Tropea Limongi (Giovanna Mezzogiorno, finalmente spiritosa), figlia di un ministro.

È un film strutturalmente irregolare eppure ritmato (gli interpreti si esibiscono in melodie composte ad hoc) e perciò piuttosto originale, capace di divertire facendo emergere – come è già stato autorevolmente osservato da qualche critico – la disperata malinconia di chi ama il proprio sud, bisognoso e dimenticato, al punto da imporsi di restarci (non mancano, tra l’altro, affettuosi cenni storico-geografici sui posti visitati dal gruppo).

Si scorgono qua e là pause, contraddizioni (il ferrato professore-organizzatore dovrebbe sapere quanto il mare sia distante dalla meta), debolezze (il quasi videoclip del prefinale che include personaggi che non c’entrano direttamente con l’impresa), ma il risultato, surreale e giocoso senza perdere di vista un sano idealismo, è davvero di buona qualità.

Max Marmotta