
Bella e perduta
- Pietro Marcello
- Elio Germano, Gesuino Pittalis, Sergio Vitolo, Tommaso Cestrone
- Drammatico, Fantasy
- Italia
- 19 November 2015
Recensione
I film di Pietro Marcello, così come quelli di Frammartino, Minervini o Ferrente (ma potremmo includere nella lista alcuni lavori di Alberto Fasulo, Gianfranco Rosi o perfino Daniele Gaglianone) stanno contribuendo già da qualche anno ad assottigliare l’ormai ingombrante linea che separa documentario e finzione.
Sono opere scritte e tuttavia mutevoli, legate ai soggetti che la cinepresa segue. Nel caso dell’ultima, splendida fatica di Marcello ascoltiamo lo sfogo del pastore Tommaso Cestrone, custode volontario della Reggia di Carditello, nel casertano, abbandonata dalle istituzioni (come il nostro Paese, si sottintende), indi “riscoperta”.
Prima di morire (per davvero, purtroppo), l’uomo affida un giovane bufalo a un Pulcinella (Sergio Vitolo) proveniente da una dimensione surreale.
Insieme l’animale e la figura tradizionale intraprendono un viaggio simbolico, e quando il guitto si toglie la maschera non è più in grado di percepire sensazioni ed esigenze della bestiola (che “pensa” con la voce di Elio Germano), esposta a grossi rischi perché, in quanto maschio, non darà latte ed è considerata inutile.
Un percorso denso di riflessioni, che rompe gli schemi e invita a entrare in una dimensione lirica.