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Trama

Biografia non autorizzata del produttore televisivo americano Chuck Barris, abbastanza noto e criticato tra gli anni Settanta e Ottanta per le sue trasmissioni trash.

Giovane e deciso a sfondare, abbandona la città natale nei primi anni Sessanta, trova una fidanzata, Penny, ma nessuno sbocco per le sue idee.

Lo nota però il misterioso Jim Byrd, il quale lo convince a lavorare per la CIA come agente sotto contratto.

Terminato l’addestramento, Chuck sostiene il primo incarico in Messico e poi torna a casa per scoprire che un suo progetto (“Il gioco delle coppie”) ha trovato spazio nel palinsesto della ABC.

Da lì in poi la sua strada è costellata di altri successi, tra cui “Tra moglie e marito” e “La corrida”, i quali fungono comunque da copertura per missioni segrete all’estero, dove il suo contatto è sempre l’affascinante Patricia.

Recensione

Ottimo esordio dietro la mdp per il già oculato attore e produttore George Clooney (Jim). Un’opera basata sull’ambigua vita di un ideatore di programmi tv trash (tutti rigorosamente acquistati e riciclati dai network italiani), il quale si accusò di avere compiuto ben trentatrè omicidi in piena Guerra Fredda.

Finzione o realtà? L’autentico Chuck Barris, che chiude la pellicola con un’espressione quasi sarcastica, sembra rispondere: “Mi dispiace, non ricordo…”.

Allora il regista sceglie di lasciarci nel dubbio, affidandosi alla sceneggiatura del geniale Charlie Kaufman (Il ladro di orchidee) e a uno stile pop ricco di colori, in linea coll’epoca di ambientazione, in forte debito con Soderbergh (produttore esecutivo) e perfettamente calzante –anche tramite notevoli trovate visive– al complesso carattere del personaggio principale.

Un’operazione più che riuscita, grazie anche all’apporto del bravissimo Sam Rockwell (Il miglio verde), finalmente in una parte da protagonista.

Il suo Barris infatti stupisce per la capacità di sintetizzare simultaneamente tracotanza, freddezza e fragilità, la mente vulcanica del John Nash di Russell Crowe e quella pericolosa del Lenny Bruce di Dustin Hoffman.

Non a caso il ruolo per cui opta è quello di ennesima coscienza nera dell’America, e persino in modo più subdolo: di notte uccide per l’Agenzia mentre di giorno lobotomizza il pubblico plasmando gli archetipi della televisione spazzatura occidentale (da noi si chiama tv nazional-popolare).

Gli altri interpreti stanno al gioco senza scomporsi, ritagliandosi dei piccoli memorabili spazi: dalla dark lady Julia Roberts (Patricia) alla solare Drew Barrymore (Penny), dal redivivo Rutger Hauer (Keeler) fino allo stesso Clooney, per una volta dotato di inquietante charme.

Sax Marmotta