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Trama

“The Contenders” è un programma di successo arrivato alla settima serie, nel quale i concorrenti vengono sorteggiati fra la popolazione, armati e istigati a uccidere.

Dawn, la campionessa (dieci omicidi alle spalle) affronta questo nuovo percorso con molta grinta, nonostante sia incinta di otto mesi.

Gli avversari da eliminare (o che potrebbero ammazzarla) sono una pia infermiera, una graziosa diciottenne, uno scontroso pensionato, un operaio disoccupato con prole e un giovane artista malato di cancro (che ha qualcosa a che fare con Dawn).

Recensione

Sicuramente le intenzioni dell’ex-documentarista Minahan –mostrare una società del paradosso dove l’omicidio è pilotato a beneficio dell’audience– sono buone, e l’effetto ricercato da movimentato reportage della Real-tv (immagini sgranate, a causa delle linee di definizione, e traballanti) può dirsi riuscito.

Ma la recitazione volutamente approssimativa, l’avvicendarsi meccanico degli eventi, l’ironia –arma preziosa in un film come questo– troppo sparsa (affidata quasi esclusivamente al commento fuori campo, la cosa migliore) e l’espressione marginale ma compiaciuta della violenza che il film vorrebbe condannare rendono l’operazione una vana accozzaglia di immagini.

Un’idea sacrificata nel nome della (poco avvincente) cattiva televisione; quindi, non del buon cinema.

Max Marmotta