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Trama

Ristabilitosi definitivamente nelle zone selvatiche della natia Australia per cacciare coccodrilli (senza ucciderli), Mick Dundee vive tranquillo con la compagna americana Sue, ex-reporter, e il figlioletto Mikey.

Quando Sue viene chiamata dal padre per sostituire un caporedattore del suo quotidiano losangelino deceduto in un incidente, l’intera famigliola si trasferisce in California.

Sin da subito emerge che la morte del giornalista, che indagava sugli inspiegabili seguiti del flop hollywoodiano Agente letale, non è casuale.

Recensione

C’era proprio bisogno del numero 3, soprattutto a distanza di ben 13 anni dalla puntata precedente (anche i fans se ne saranno scordati)? Probabilmente no, anche perché nel frattempo il protagonista si è rinsecchito e la sua bella, per contro, è ingrassata.

L’inizio, in particolare, non è molto confortante, con gags annunciate o inutilmente tirate per le lunghe (come quella del ragno).

Peraltro, pur persistendo –anche stavolta– la difficoltà degli adattatori a rendere i giochi di parole, andando avanti la commedia, senza mai meravigliare, si riprende, specie quando fa il verso al mondo hollywoodiano (i metodi “dimagranti” del divo, l’equivoco su Gibson, il set “tedesco”), annaspando un po’ sul versante giallo.

Era il difetto che affossava il secondo episodio, al quale questa nuova avventura, in definitiva, è superiore.

Ma la gradevolezza dell’originale è ancora lontana. Hamilton e il pugile Tyson rifanno spiritosamente se stessi.

Max Marmotta