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Trama

Una famiglia americana, trasferita da poco tempo in Spagna, occupa una grande casa in campagna, senza immaginare che sia stata teatro di un misterioso rituale quaranta anni prima.

Quando il piccolo Paul percepisce alcune sinistre presenze nell’abitazione, specie quando si fa buio, l’unica che sembra preoccuparsene è la sorella maggiore Regina la quale, con l’aiuto dell’amico Carlos, prova a rintracciare l’architetto Villalobos, autore del progetto.

La madre Mary è infatti distolta dal marito Mark che, già affetto da una grave malattia genetica, comincia a dare evidenti segni di squilibrio.

Recensione

A tre anni dalla pellicola che l’ha reso famoso in Europa e America (Nameless, distribuita in Italia solo la scorsa stagione), lo spagnolo Jaume Balagueró insiste sul medesimo genere affidandosi a un ricco budget che consente un’evoluzione della sua tecnica, nonché la presenza di un cast internazionale.

Il risultato però non sposta sostanzialmente i termini del discorso dalle opere precedenti. Se ci si lascia irretire dalla lugubre atmosfera, confezionata in un lento crescendo di tensione commentato a volte da uno stile mutuato dal videoclip, e dall’evidente debito con i classici (Shining su tutti), il film rivela tutta la sua efficacia.

Ma una tragica costante del cineasta iberico continua a essere la scarsa cura per i dialoghi, che svaluta soprattutto la prestazione della brava Anna Paquin (Regina).

Una prova perfettibile ma tutt’altro che incosistente, e che conferma la recente attenzione europea –mai italiana– per l’horror destinato a un pubblico eterogeneo.

Alla faccia delle mode hollywoodiane.

Sax Marmotta