
Fast Food Nation
- Richard Linklater
- Bruce Willis, Catalina Sandino Moreno, Greg Kinnear, Wilmer Valderrama
- Amazon Prime, Commedia, Drammatico
- Regno Unito, Stati Uniti
- 16 May 2006
Recensione
Ottima annata per il cineasta indipendente Richard Linklater, fra i pochi, con John Sayles, a volere sperimentare forme di comunicazione cinematografica diversificate e quasi sempre interessanti.
Dopo A Scanner Darkly, cartone animato tratto da Philip K. Dick e ricavato, con procedimenti sopraffini, da riprese dal vero (tecnica già provata un lustro prima in Waking Life), ecco questa lucida denuncia sulle cattive abitudini alimentari degli americani (e quindi, per il solito sciocco spirito di emulazione, di chiunque abiti in un Paese industrializzato) che potrebbe quasi paragonarsi a un documentario (e perciò fa il paio con Super Size Me di Morgan Spurlock) pur non essendolo.
Mediante alcune vicende parallele – l’indagine di un responsabile di marketing di un’immaginaria catena di fast food (che ovviamente le rappresenta tutte), l’emigrazione clandestina fra problemi, sotterfugi, sfruttamenti e prepotenze di alcuni messicani (parte dei quali finirà a lavorare in nero proprio nel mattatoio centrale del suddetto gruppo in frenchising), la presa di coscienza di un’impiegata di uno dei ristoranti – ci vengono mostrati l’origine non sempre cristallina degli hamburger, il trattamento a volte crudele subito da bovini e, in un ardito accostamento, maestranze, l’acquiescenza contrapposta a forme di protesta sovente non sufficientemente compatte.
Il piatto, volutamente indigesto, è condito da una parata di star con ogni probabilità ideologicamente schierate contro le approssimazioni nutrizionali e il marciume che vi sta dietro (come in ogni grande inganno originato dal consumismo), da Greg Kinnear a Patricia Arquette, da Ethan Hawke (fedelissimo del regista) a Bruce Willis, da Kris Kristofferson ai latini Catalina Sandino Moreno, Luis Guzmán e Esai Morales, fino alla graziosa cantante Avril Lavigne.