
Figli/Hijos
- Marco Bechis
- Carlos Echeverría, Enrique Piñeyro, Julia Sarano, Stefania Sandrelli
- Drammatico
- Argentina, Italia
- 1 January 2001
Trama
Javier vive tranquillamente nella cintura milanese, in una grande villa, con madre e padre. Un giorno viene raggiunto da una ragazza argentina conosciuta via internet, Rosa, che asserisce di essere sua sorella gemella.
I due sarebbero figli di desaparecidos, strappati al grembo materno e separati: il ragazzo sarebbe stato adottato proprio da uno degli aguzzini dei loro genitori.
Javier dapprima respinge Rosa e le sue teorie; poi, insospettito dal comportamento dei suoi, decide di seguirla a Barcellona, dove vive la loro probabile levatrice, anche per fare un test del DNA.
Recensione
Dopo la durezza dello sconvolgente Garage Olimpo (nel quale recitavano già Echevarría e Piñeyro, mentre la protagonista Antonella Costa occupa il breve ruolo della partoriente), il regista italo-argentino Marco Bechis, che fu davvero sequestrato dai militari di Videla e perciò sente molto i drammi che racconta, sceglie di rinfrescare le memorie addormentate da un’altra angolazione: quella dei circa 500 bambini appena nati che tra la fine dei Settanta e l’inizio degli Ottanta furono letteralmente rapiti dai torturatori dei loro genitori (su 72 casi individuati, solo 4 hanno deciso di rimanere con le famiglie di “adozione”).
Con l’aiuto dell’associazione H.I.J.O.S. (che tra l’altro organizza manifestazioni sotto le case degli assassini “ripuliti”), il coraggioso autore ha costruito un film sommesso nei toni eppure vibrante nei contenuti, che colpiscono e indignano.
Il viaggio di Javier, guarda caso appassionato di paracadutismo (all’epoca, dopo gli interrogatori, i corpi martoriati delle vittime venivano gettati in mare dagli aerei), naturalmente è anche interiore, e Bechis (che in apertura di un carrello dorme in treno) lo descrive con poetica delicatezza, esemplificata dall’inquadratura in cui i due potenziali fratelli dormono in un lettone d’albergo in posizione fetale o nella scena in cui si “esplorano” curiosamente.
E non conta la verità assoluta, bensì la presa di coscienza.