
Gabrielle: un amore fuori dal coro
- Louise Archambault
- Alexandre Landry, Gabrielle Marion-Rivard, Mélissa Désormeaux-Poulin, Vincent-Guillaume Otis
- Amazon Prime, Da Riscoprire, Drammatico, Sentimentale
- Canada
- 20 September 2013
Recensione
La sindrome di Williams, piuttosto rara, è associata, oltre che a un aspetto pacioso, a un leggero ritardo mentale e a grande socievolezza ed esuberanza.
La protagonista del film di Louise Archambault, Gabrielle Marion-Rivard (dalla quale deriva anche il titolo), ne è davvero affetta, eppure la dimensione di vita del suo personaggio, fatta di piccoli gesti quotidiani, di amicizie e della vita con la sorella (Mélissa Désormeaux-Poulin), ci lascia intendere che un equilibrio, se si è circondati di amore, tranquillità e rispetto (importantissimo), non è impossibile da raggiungere.
Ma Sophie, così si chiama la congiunta, presto partirà alla volta dell’India per raggiungere il suo fidanzato; la madre, troppo impegnata, non si è mai davvero occupata della ragazza, che quindi finirà con il rimanere nell’istituto in cui passa gran parte della sua giornata.
Lì gorgheggia pure in un coro, e il suo sentimento per un’altra delle più belle voci del gruppo, Martin (Alexandre Landry), cresce.
Tuttavia, la faccenda non è vista di buon occhio da genitori e insegnanti. Film delicato, privo di scossoni e perfino orecchiabile, Gabrielle tratteggia con gentilezza un’esistenza – e quelle che la circondano – come tante, con le sue opinioni e le sue fragilità, il suo legittimo anelito a una certa autonomia.
Il cantante Robert Charlebois, ospite e “sponsor” del vero ensemble speciale Les Muses, partecipa con generosità nel ruolo di se stesso; per i curiosi: aveva un ruolo in Un genio, due compari, un pollo (1975) con Terence Hill.