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Trama

Londra 1968. Un giovane criminale senza scrupoli che viene accolto nell’organizzazione di Freddie Mays, losco e elegante uomo d’affari.

Pur guadagnando fiducia non riesce per niente simpatico alla donna del boss, Karen. Ma il ragazzo, ormai inebriato dal profumo del successo, ha come unico obiettivo quello di prendere il posto di Freddie architettando un piano che non attiri sospetti su di lui.

Riuscendo nel suo intento, dovrà comunque fare i conti con il vecchio amico trent’anni dopo.

Recensione

Un gangster movie britannico di stampo classico, caratterizzato da humor nero, violenza (più raccontata e immaginata che vista) e una solida sceneggiatura.

Il regista Paul McGuigan (già responsabile di The Acid House, discutibile omaggio a Irvine Welsh) aveva intenzione di realizzare “un’indagine sull’astuzia, l’inganno, la violenza e il male allo stato puro”.

Purtroppo, nell’analizzare quest’ultimo aspetto, si perde in una insopportabile serie di inutili lungaggini che svalutano le felici scelte stilistiche.

Malcolm McDowell (doppiato per l’ennesima volta da Adalberto Maria Merli) rende efficacemente l’idea del crudele assassino segnato da gravi turbe mentali e complessi, e non gli è inferiore il giovane Paul Bettany.

David Thewlis (Freddie) è, come sempre, molto bravo. Un’opera discontinua, che trova il suo momento migliore nel confronto finale tra i due gangster ormai vecchi.

Sax Marmotta