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Trama

In piena Seconda Guerra Mondiale, in un paesino siciliano, le fantasie ossessive di un ragazzino, Renato, nei riguardi della bellissima figlia adulta di un suo professore.

Difendendola idealmente dalle maldicenze –suo marito è stato chiamato alle armi– Renato affronta il suo personale percorso di crescita.

Recensione

Tornatore comincia pericolosamente a ripetersi, anche all’interno di uno stesso film. Nella fattispecie, questo alterna momenti lirici e persino toccanti, frutto di un appurato e non indifferente talento, ad insistenze superflue che lo avvicinano più a Brass che a Fellini.

Calcando la mano su erotismo e autoerotismo, il regista deifica la sua protagonista (che per buona parte non deve far altro che camminare con gli occhi bassi e spogliarsi) e abbruttisce ulteriormente le figure di contorno, che in qualche caso rasentano il macchiettismo (il padre di Renato, l’avvocato).

Peraltro, una gran dose di puntuali citazioni cinematografiche e un generoso uso del dolly contribuiscono a rendere Malèna (che oggi avrebbe 87 anni) comunque interessante.

La Miramax è intervenuta in sede di produzione per garantire la distribuzione in America (per quanti altri autori italiani lo farebbe?).

Lavorazione travagliata da sabotaggi.

Max Marmotta