
Giallo
- Dario Argento
- Adrien Brody, Elsa Pataky, Emmanuelle Seigner, Robert Miano
- Crime, Giallo, Horror, Thriller
- Italia, Regno Unito, Spagna, Stati Uniti
- 13 March 2010
Recensione
Anche se la piccola casa di distribuzione (Lumière) che lo ha meritoriamente (ora vediamo perché) ripescato dal poco onorevole (soprattutto considerato il nome del regista) limbo del direct-to-video (in cui ormai piombano in modo preoccupante troppi lungometraggi con delle credenziali) vorrebbe che adesso lo chiamassimo Giallo/Argento (manifesto e trailer nostrani evocano impropriamente Hitchcock), questo horror dai molti evidenti limiti (tenuto conto, pure qui, del suo autore) non si è potuto avvalere nemmeno di una traduzione dall’inglese né dei titoli di testa (sebbene girato a Torino, i capitali sono perlopiù americani) né dei sottotitoli che decifrano il primo parlato in giapponese.
Un’incuria che testimonia ulteriormente la scarsa fiducia nell’esito commerciale di un film che non soltanto era già stato pubblicato in dvd (il che non dovrebbe mai costituire un limite per chi ama fruire del cinema di qualsiasi livello nella sua sede naturale, ovvero il grande schermo, quasi ridotto a mero “espositore”), ricevendo peraltro un’accoglienza fredda da esperti e fans, ma si trascinava inoltre un codazzo di polemiche legate al mancato rispetto degli impegni contrattuali del produttore nei confronti del querelante (con successo) protagonista Brody, il quale, non è un segreto, simbolicamente ricopre sia il ruolo del serial killer (dietro un goffo make-up e l’anagrammato pseudonimo di Byron Deidra) che ha rapito una modella (Pataky), sia quello del solitario ispettore italo-americano ossessivamente sulle sue tracce, seguite insieme all’insistente sorella della vittima (Seigner).
Un’opera dai dialoghi modesti, con qualche riverbero gore che ricorda i tempi migliori di Dario e un finale – ecco la nota da segnalare – non solo sospeso, ma privo di una riconciliazione tra i personaggi.
Allora, forse, ci si fosse applicati di più… .