Trama

Otto corti.

Cassa veloce: un meccanico cerca di riconquistare la cassiera di un supermercato seguendo i consigli di un mendicante straniero.

 Playgirl: dopo una lite con la sua fidanzata, Daniele va via per qualche ora; al suo ritorno sono passati due anni! Nunzia: assillata dal figlio un’anziana conosce  un interessante coetaneo e si convince che una vita diversa è possibile.

L’ultimo pistolero: un cowboy si aggira in un complesso industriale abbandonato. Radio Porto Gutenberg: facoltoso e imbarazzato padre incontra la figlia per presentarle la sua nuova compagna, ma il colloquio prende ben altra direzione; Bbobbolone!: fa il palo in una rapina e si lascia distrarre da una partita fra ragazzini.

Il naso storto: Giovanni rifiuta una vita di ipocrisie e decide di dire sempre la verità, cominciando dall’azienda per cui lavora.

Racconto di guerra: l’amicizia tra due adolescenti sullo sfondo della guerra nell’ex-Jugoslavia.

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Recensione

Dopo i quattro “pacchetti” del 2000 e i due dell’anno successivo, torna, stavolta in unica (e meno dispersiva) soluzione l’appuntamento con i migliori (si dice) cortometraggi italiani (realizzati a partire dal 2001.

Il primo (vincitore del concorso per soggetti CortoCoop) e il secondo (che rimanda a Uomo d’acqua dolce) si fermano sulla soglia del “carino”; tutti gli altri, per l’idea fulminante o per i contenuti, per la dimensione surreale o per lo stile, per il tasso di divertimento o per la bravura degli interpreti, sono di qualità superiore.

La preferenza va al pirandelliano Il naso storto, con l’ottimo Marcello Mozzarella e Cecilia Dazzi (presente anche in Cassa veloce, dove ha incontrato il regista che l’avrebbe diretta in Emma sono io, Falaschi).

Seguono il calibrato L’ultimo pistolero (Franco Nero, e chi se no?), il triste Racconto di guerra (David 2002), il delicato Nunzia (con Vukotic e l’elegante Ferrari), lo scombinato Bbobbolone! e il verboso e generazionale Radio Porto Gutenberg.

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Max Marmotta