Recensione

Sterili e stagnanti “omaggi” a commedie “da nozze” come Il mio grosso grasso matrimonio greco, Tutta colpa dell’amore, Prima o poi mi sposo, Il matrimonio del mio migliore amico con l’aggiunta de Il diario di Bridget Jones, Hitch, Pretty Woman, Harry, ti presento Sally…, Come farsi lasciare in 10 giorni, What Women Want, C’è post@ per te e qualche “profumo” di Insonnia d’amore, The Wedding Date, Amore a prima svista; parodie di film che sono già di per sé – talvolta mediocremente – parodistici (errore frequente e madornale) quali Ti presento i miei e relativo seguito Mi presenti i tuoi?, Palle al balzo, …e alla fine arriva Polly (notato quanto ricorre Ben Stiller?) più accenni di Napoleon Dynamite e Kill Bill; canzonature a popolari saghe (Star Wars, Il signore degli anelli) o kolossal (l’ultimo King Kong) assolutamente fini a se stesse; plagi (perché l’origine è meno dichiarata) di A proposito di Schmidt, Arancia meccanica, Un biglietto in due; e poi, tv, pubblicità, musica pop… Un bidone aspiratutto che vampirizza indistintamente qualsiasi lungometraggio o personaggio un po’ famoso per rielaborarlo in chiave comica… fatto salvo il non trascurabile dettaglio che non si ride mai, anzi i tentativi di divertire, peggiorati dal doppiaggio, sortiscono spesso l’effetto contrario.

E non consola mettersi a riconoscere i titoli. Non è un semplice problema di volgarità, semmai a spiccare è l’assoluta incapacità degli sceneggiatori Jason Friedberg e Aaron Seltzer (quest’ultimo, nomen omen, anche regista), già facenti parte della cricca che ha dato alla luce i vari Scary Movie (che a questo punto andrebbero rivalutati per la coesione dei loro plots: sembra quasi che qui siano state utilizzate le idee scartate da quella serie), di dare un verso e una forma alle gags.

Magari in tali cosiddetti spoofs non si può esigere di tornare ai fasti della commedia demenziale alla Top Secret!, ma un minimo di rispetto per lo spettatore sarebbe gradito.

Max Marmotta