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Recensione

Dopo Harry Potter e Twilight, ancora una saga proveniente da un successo in serie letterario (in questo caso di Suzanne Collins) che si conclude in due parti.

Difficile farci l’abitudine e soprattutto potersi dichiarare soddisfatti a fine visione, dato che, più di prima, ci si trova a metà di una storia.

Che, nello specifico, è quella di Katniss (la sempre convincente Lawrence), ribellatasi ai giochi mortali promossi dal dittatore Snow (Sutherland) in un futuro non lontano e disastroso, e per tale motivo assurta a vessillo di lotta per volere della resistenza (presieduta dalla Moore, una delle new entries del cast).

Non dimentica del coraggioso e innamorato Peeta (Hutcherson), rimasto sul campo di battaglia, la ragazza detta le sue condizioni, ma rischia di diventare la pedina di un altro sistema.

Intanto il prestante Gale (Hemsworth) è finalmente al suo fianco, mentre l’allenatore Haymitch (Harrelson) la motiva pure nella mutata situazione e l’eccentrica Effie (Banks) accetta di riciclarsi per la nuova causa.

Nobilitato pure dalle presenze del compianto Hoffman e di Jeffrey Wright (il geniale e paralizzato Beetee), relegati alle “stanze dei bottoni” (ma è interessante pure la troupe “documentaristica” guidata da Natalie Dormer), il film è volutamente propedeutico al gran finale.

Si introducono differenti prospettive, si limita l’azione a due o tre occasioni più importanti e si constata un assetto trasformato, ormai quasi bellico.

Cosicché aspettiamo, curiosi e trepidanti, la prossima “puntata”.

Max Marmotta