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Recensione

Palma d’Oro per Dheepan – Una nuova vita, Jacques Audiard (Tutti i battiti del mio cuore, Un sapore di ruggine e ossa), al suo primo film anglofono, fra i grandi autori pareva uno dei meno indicati per girare un western.

Invece, dimostrando innanzitutto la duttilità del vero professionista, il regista francese, complice l’amico sceneggiatore Thomas Bidegain, adatta magnificamente il romanzo di Patrick DeWitt, e riesce pure a lasciare una preziosa impronta personale.

La trama ruota intorno alle poco lusinghiere imprese di due fratelli, il beone Charlie e il più coscienzioso Eli (Phoenix e Reilly, in ottima forma), al soldo dell’insaziabile proprietario terriero detto il Commodoro (Rutger Hauer, giusto un paio di pregnanti inquadrature), sulle tracce di un chimico, Warm (Riz Ahmed, Il fondamentalista riluttante), che ha trovato un sistema per facilitare la ricerca dell’oro (siamo nel 1851), fuggiasco peraltro già individuato dall’acculturato segugio Morris (Jake Gyllenhaal, già con Ahmed ne Lo sciacallo – Nightcrawler).

La coppia di protagonisti non è poi così omogenea, si scopre progressivamente (lo annuncia già il loro cognome, spia di un contrasto intrinseco); una tendenza al male punita nella sua manifestazione più avida e ambiziosa (l’affrancamento dal capo), forse estirpabile, in modo che, in un simbolico ritorno all’ovile (con cameo di Carol Kane), ri-prevalga la pars costruens; in fondo, i Sisters sono un sol uomo .

Max Marmotta