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Trama

Anni Settanta. Il professor William Hundert è un docente di liceo vecchio stampo. Il suo corso di storia romana e greca, tenuto presso il prestigioso collegio maschile di Saint Daniel, appassiona da sempre gli studenti, soprattutto per la competizione ad esso legata.

Tutti provenienti da famiglie facoltose, tutti destinati ad una grande carriera, si confrontano a fine anno in una specie di quiz sull’antichità, chiamato “Torneo Giulio Cesare”, dove il maestro di cerimonia è proprio l’insegnante.

L’equilibrio però si spezza con l’arrivo di un nuovo allievo, Sedgewick Bell, figlio di un potente senatore.

Spavaldo, per nulla intimorito dall’autorità, affronta lo studio con discontinuità facendo sudare sette camicie a Hundert, il quale, pur credendo nelle capacità del ragazzo, vede l’intera classe imitare le sue bravate.

Recensione

La terza fatica del duo Hoffman-Kline non è affatto un film memorabile, anche se i momenti piacevoli non mancano.

Per nulla paragonabile a L’attimo fuggente (il protagonista qui è il professore), l’opera fa più che altro riferimento a quelle pellicole hollywoodiane dove retorica e nostalgia vanno a braccetto, per la gioia degli spettatori dalla lacrima facile.

Va comunque riconosciuta la grande onestà del misurato Kline (Hundert) che, seppur alle prese con una sceneggiatura messa su alla buona, riesce a dare il meglio di sé plasmando un carattere forse anacronistico nei suoi principi, ma custode di una rettitudine propinata con l’umiltà del vero docente.

I giovani interpreti, su tutti un Emile Hirsch (Sedgewick) vagamente somigliante al DiCaprio degli esordi, rispondono adeguatamente armonizzando la prima parte.

Peccato che siano sufficienti trenta minuti pienamente didascalici per rovinare tutto e tutti.

Sax Marmotta