
Il favoloso mondo di Amélie
- Jean-Pierre Jeunet
- Audrey Tautou, Lorella Cravotta, Mathieu Kassovitz, Rufus
- Amazon Prime, Commedia, Cult Movie, Sentimentale
- Francia, Germania
- 25 April 2001
Trama
Dopo una singolare infanzia, la giovane Amélie Poulain, una volta maggiorenne, trova lavoro come cameriera al Bar des 2 Moulins e si trasferisce nel quartiere di Montmartre, a Parigi.
Il casuale ritrovamento di un oggetto nascosto e dimenticato dal signor Bretodeau, ex-inquilino del piccolo appartamento dove vive, la spinge ad impegnarsi in una missione importante: provare, con piccoli espedienti, a rendere felici tutte le persone possibili.
Vincendo poco a poco la sua congenita timidezza, la ragazza entra in contatto con un’umanità varia, dal pittore Dufayel ai fruttivendoli Collignon e Lucien, dalle colleghe di lavoro fino a Nino Quincampoix, commesso di un pornoshop, accanito collezionista di fototessere cestinate.
Recensione
Grande successo in Francia, Il favoloso mondo di Amélie ha messo d’accordo tutti, inclusi critici e politici d’oltralpe (anche Chirac ha espresso il suo apprezzamento), lanciando diverse mode e la deliziosa buffa protagonista Audrey Tautou (Sciampiste & Co.), che regge buona parte del film sulle sue spalle. Il resto è affidato all’elegante stile di Jeunet (Delicatessen, La città perduta, Alien – La clonazione), molto meno tetro del solito, all’insegna di sogni/desideri, di una gioia di vivere comunicata da colori saturi sgargianti e di un certo cinema dell’indiscrezione; un misto di Jaco Van Dormael e Miloš Forman.
Amélie, piccolo folletto dispettoso, ci guida nell’approfondimento di tante esistenze apparentemente insignificanti e sovraccariche di manie anti-solitudine, ma comunque, a modo loro, uniche e preziose, come quella del suo corrispettivo maschile Nino (l’ottimo Mathieu Kassovitz).
Questa favola metropolitana, innegabilmente ruffiana per alcuni aspetti, si sostiene piacevolmente su un perfetto equilibrio tra tenerezza e ironia, e, soprattutto, inverte la “tendenza americana” diminuendo, man mano che la narrazione procede, le dosi di zucchero, buonismo e prevedibilità.
Il ruolo principale era stato inizialmente offerto a Emily Watson.