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Trama

Piemonte, anni ’40. Johnny è un giovane e convinto partigiano che si fa chiamare così per la sua grande passione per l’inglese.

Dopo aver passato un lungo periodo nascosto, il ragazzo, fortemente idealista e per nulla disposto a rimanere con le mani in mano, si unisce dapprima ad una brigata garibaldina, quindi alla banda del carismatico Nord.

Con lui il fedele Ettore, che rimane al suo fianco anche durante una lunga latitanza. I combattimenti si susseguono, i compagni cadono e le spie imperversano, ma Johnny non demorde.

Recensione

Ispirato al noto libro di Beppe Fenoglio, di cui ultimamente si parla molto, il nuovo film dell’ex-critico torinese Guido Chiesa mantiene il rigore dei suoi precedenti lavori, allungandosi un po’ troppo in qualche passaggio (numerose le scene di battaglia).

Lo sguardo amaro prima che nostalgico e quanto più possibile obbiettivo sui partigiani è reso da uno stuolo di bravi interpreti, tutti volti discretamente noti al pubblico italiano chiamati ad occupare ruoli brevi ma significativi.

Fa piacere soprattutto riscontrare finalmente una certa maturità recitativa nel protagonista Stefano Dionisi.

Max Marmotta