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Trama

L’anziana vedova Irene risiede in una vecchia villa di campagna, fonte continua di ricordi legati al suo passato, e tiene sempre desta l’odiosa usanza del pranzo domenicale con i tre figli, Sara, Rita, Claudio, e le loro famiglie.

La maggiore, Sara, vedova anch’essa da parecchi anni, è molto apprensiva nei confronti del figlio Marco, matricola universitaria, e non si è risposata.

Rita, moglie di Carlo e madre dell’adolescente Silvia e della piccola Chiara, prossima alla prima comunione, anche se apparentemente realizzata, prova una profonda insoddisfazione che la avvicina al veterinario Davide.

Infine il giovane avvocato Claudio vive la propria omosessualità con frustrazione, tenendola nascosta alla madre per quanto possibile, motivo per cui scarica il compagno Luca.

Recensione

Un’opera estremamente intelligente ed equilibrata; ennesimo palloncino-sonda della famiglia contemporanea, connotata come un contesto naturale/sociale involontariamente sadico e ironico, ricchissimo di contraddittorie piacevolezze e non esente da un certo bigottismo (specie riguardo ai tabù sessuali) tipico della nostra cultura.

Un’ideale prosecuzione delle tracce lasciate da Happiness e L’ultimo bacio, scandita attraverso un film corale, che evidenzia luci e ombre di ben quattro generazioni a confronto, e focalizzata nei pensieri ad alta voce (tutt’altro che ingenui) della bimba Chiara (Maria Luisa De Crescenzo), innocente ed acuta osservatrice ma anche inevitabile campione di molti altri coetanei, (in)consapevoli spugne delle frustrazioni adulte.

Fa molto piacere trovare anche una struttura narrativa che strizza l’occhio al pubblico; a un preoccupante antefatto da fiction televisiva segue una progressiva accelerazione del ritmo tramite piccole coerenti coincidenze che relazionano tutti i personaggi, efficaci per sviluppare le numerose vicende parallele caratterizzate da sequenze man mano più brevi, appena sfiorate da impercettibili tocchi da commedia.

Splendidi tutti gli interpreti, in particolare i membri della famiglia “originaria”: Virna Lisi (Irene, mai così in forma), Margherita Buy (Sara), Sandra Ceccarelli (Rita) e il sempre più stupefacente Luigi Lo Cascio (Claudio).

Sax Marmotta