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Trama

Su una desertica isola iraniana viene paracadutata una cassa, contenente un seggio elettorale. Ben presto approda anche il responsabile incaricato di raccogliere le schede, una ragazza. Scortata in jeep da uno svogliato soldato, che solitamente si occupa dello sbarco di contrabbandieri e non comprende l’utilità delle elezioni, la giovane cerca o addirittura insegue i potenziali votanti, provando a vincere la loro riluttanza e spiegando loro cosa devono fare.

Recensione

Ideato da Mohsen Makhmalbaf, il film di Payami, anche co-produttore, si è aggiudicato il Premio Speciale per la Regia all’ultimo festival di Venezia.

Ogni tanto si esagera con la lentezza: silenziosi piani fissi (sin dalla prima inquadratura), dialoghi all’osso, situazioni reiterate.

Ma riesce anche a passare l’ironia, a tratti tagliente, in questo confronto apparentemente insanabile tra progresso e tradizione, antico e moderno, rispetto della legge e sua violazione; e soprattutto, realtà e simbolismo.

Il doppiatore Roberto Pedicini ha “interpretato” con notevole mestiere l’asettica guardia Cyrus Abidi.

Max Marmotta