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Trama

Trish sta tornando a casa dai suoi genitori per trascorrere un periodo di vacanza. In sua compagnia e alla guida della di lei macchina c’è il fratello Darry. Lungo la desertica strada campagnola che stanno percorrendo tutto appare tranquillo e i due trascorrono il tempo gareggiando in insulti e rammentando leggende che circolano nel loro liceo.

Ad un tratto, un minaccioso furgone –targato BEATNGU– si piazza alle loro spalle. Riescono ad evitarlo, ma una volta ripartiti, e ancora sotto shock, scorgono l’imperscrutabile conducente del grosso veicolo intento a sbarazzarsi di un corpo.

In preda alla curiosità, Darry e Trish ritornano sul luogo… .

Recensione

Prodotta da Francis Coppola, la pellicola di Salva, conosciuto da noi per il disneyano eppure pregevolmente cupo Powder, ha ricevuto molti elogi dalla critica internazionale e sicuramente non soddisferà il pubblico di massa in cerca di facili brividi (è arduo far accettare un “horror d’autore”).

I quali non mancano, tuttavia non costituiscono l’intento principale del regista. La prima mezz’ora, costruita con molta perizia, è in pratica abitata soltanto dalla coppia di protagonisti; la sulfurea apparizione del camioncino è il primo opportuno scossone ad una vicenda che di primo acchito appare semplice o addirittura banale (vedi la ciclicità –23 anni– con cui si ripresenta il mostro, responsabile di molte scomparse, o il personaggio leggermente assurdo della sensitiva), ma che punta alla suggestione e all’immedesimazione nell’incubo dei personaggi.

All’inizio vengono in mente Duel (anche Legend, se si nota il make-up della figura demoniaca, interpretata dal non accreditato Jonathan Breck) o lo stile narrativo di Stephen King, però è l’apparentemente irripetibile (fino ad oggi) ironia di Scream il punto di riferimento più forte.

Insomma, un film non esente da imperfezioni (e forse accorciato dalla distribuzione) da non liquidare con superficialità.

Max Marmotta