
Johnny English
- Peter Howitt
- John Malkovich, Natalie Imbruglia, Rowan Atkinson, Tasha de Vasconcelos
- Avventura, Azione, Commedia
- Regno Unito
- 14 March 2003
Trama
Poco prima della presentazione, alla Torre di Londra, del restauro dei famosi gioielli della corona, operazione sponsorizzata dal miliardario francese Pascal Sauvage, costruttore tra l’altro di molte prigioni, l’agente numero uno dei servizi segreti inglesi perisce durante una missione.
Nel corso delle sue esequie vengono eliminati, in un incredibile attentato, tutti i suoi più valenti colleghi.
Il capo Pegasus si vede perciò costretto a fare affidamento sull’unico superstite, l’imbranato Johnny English, abituato a lavori d’ufficio ma da sempre in cerca della grande occasione.
Così quest’ultimo, quando i preziosi della regina spariscono, comincia le sue scombinate indagini con l’aiuto dell’inferiore eppure insostituibile Bough e della bella collega Lorna Campbell.
Di mezzo c’è proprio Sauvage, intenzionato a regnare sull’Inghilterra.
Recensione
Oltre ai simpatici titoli di testa (commentati dal brano in Bond-style di Robbie Williams), la scena dell’inseguimento sul carro attrezzi e quella ambientata in ospedale, dove il protagonista rimane vittima del siero rilassante, sono davvero impagabili, se viste con lo spirito (demenziale) giusto.
Buona parte del resto consiste in gag facili, scatologiche o già sciupate dal trailer (l’esplosione durante i funerali o l’espulsione della Campbell dall’auto, che è praticamente l’ultima sequenza!).
E forse era lecito attendersi di più da una parodia di 007 scritta dagli stessi sceneggiatori delle ultime tre pellicole dell’agente segreto più famoso del mondo, diretta dall’eclettico regista di Sliding Doors e Synapse (da non confondere con Peter Hewitt de I rubacchiotti) e interpretata da Mr. Bean alias Rowan Atkinson, attore di indubbie capacità, probabilmente non solo comiche (nonostante l’inarrivabile mimica facciale e corporea).
Un personaggio imploso, alle prese con tutti i gadget del caso, che malgrado la sua parziale riuscita darà sicuramente luogo, a giudicare dalla risposta del pubblico, ad una nuova serie.
Curioso, comunque, assistere in questo preciso momento storico ad una commedia nella quale francesi e tedeschi si scontrano con gli inglesi.
Professionale ed autoironico il Sauvage di Malkovich, accettabile l’esordio della graziosa cantante Imbruglia (Lorna).