
La diva Julia
- István Szabó
- Annette Bening, Jeremy Irons, Maury Chaykin, Michael Gambon
- Commedia, Drammatico, Sentimentale
- Canada, Regno Unito, Stati Uniti, Ungheria
- 3 September 2004
Recensione
All’acclamata e capace attrice della Londra fine anni ’30 Julia Lambert –una brava quanto ancor seducente, nonostante la ricercata antipatia infantile del personaggio, Annette Bening, per l’appunto candidata all’Oscar per questo ruolo– il successo sembra non bastare mai.
Il suo istinto istrionico, memore delle lezioni del defunto maestro Jimmie (Gambon), le impone di recitare perfino fuori dal palcoscenico (dichiarando, per esempio, di voler sospendere per un periodo la sua attività), non solo per ottenere ciò che vuole ed avere tutti quanti ai suoi piedi, dal marito organizzatore Michael (Irons) all’invaghita finanziatrice Dolly (Margolyes), dal collega e confidente Charles (Greenwood) alla domestica sorniona, e tutto sommato complice, Evie (Stevenson), ma anche per un ineluttabile appagamento personale.
Finire tra le braccia di uno scaltro giovanotto americano, Tom Fennell (Evans), è per la matura Julia l’anelata prova del suo costante fascino, e ci si abbandona; quando però scopre che la non tanto segreta relazione non è esattamente disinteressata, la donna non può fare a meno di affilare le unghie.
Tratta dall’acume dello scrittore Somerset Maugham, la pellicola dell’ungherese István Szabó, la cui resa è preferibile in lavori maggiormente rigorosi e dal sapore più europeo (A torto o a ragione, Dolce Emma, cara Böbe) che in operazioni internazionali come questa o il vanamente sfarzoso Tentazione di Venere, è piacevole nella sua accorta ironia e nel suo non inedito ma ben condotto gioco tra “realtà” e interpretazione, tuttavia non si sottrae, pare quasi di proposito, a una certa retorica, soprattutto in alcune immagini finali.
Il merito oggettivo del lungometraggio è comunque offrire spazio all’attualmente poco nota Lucy Punch (la fintamente ingenua, talentuosa, e perciò insidiosa, aspirante diva bionda Avice Chrichton, rivale di Julia su vari fronti e, possibilmente, suo alter ego giovanile da sopprimere: la scena del debutto è davvero efficace grazie pure a lei); riguardo all’edizione italiana, invece, punti a sfavore per la scelta di prestare alla protagonista la voce dell’ancorché formidabile Mariangela Melato: il suo riconoscibile e suadente timbro non si addice alla Bening, e a volte le fa cambiare faccia! .