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Trama

Fine anni Venti. Alexandr Luzhin è un rinomato campione di scacchi russo giunto sulle rive del lago di Como per un torneo.

Qui incontra la compatriota Natalia, della quale si innamora subito. Anche la donna, sorvegliata dalla seccante madre, si sente attratta da quel curioso individuo, tanto geniale nel gioco quanto fragile e indifeso nella vita (colpa di un’infanzia difficile).

A riprova della sua debolezza, ecco che si ripresenta Valentinov, perfido figuro che in passato aveva approfittato del talento di Luzhin.

Recensione

La fonte è un romanzo giovanile di Vladimir Nabokov, messo in scena dalla regista olandese Marleen Gorris (premio Oscar per L’albero di Antonia) con stile abbastanza minimalista, contando più sui personaggi che sulla storia.

Infatti, alle due grandi interpretazioni di John Turturro e Emily Watson non corrisponde un’adeguata scorrevolezza delle narrazione, che gode senz’altro di qualche passaggio più felice ma sbaglia ritmo.

Il fatto strano è che, ciononostante, il film riesce a emozionare. Girata tra Como e Bergamo, l’opera si avvale, come succede in questi casi, di numerose presenze italiane: tra di esse, Fabio Sartor, Alfredo Pea, Fabio Pasquini e Luigi Petrucci.

Max Marmotta