Recensione

Per il suo compleanno, il poeta e maestro di danza John (il compositore Nazarov) dà appuntamento alle sue quattro, inconsapevoli fidanzate, per lasciarle e teorizzare con loro sui rispettivi rapporti.

Un Makhmalbaf in trasferta in Tagikistan per un’opera altisonante nei dialoghi, sotto la patina elegante e intellettuale (e finto-erotica) alquanto vacuo.

Tutto per non dire un po’ presuntuoso. I balli e l’ambiente sono altamente comunicativi, però le leziosità si sprecano. Non un film sbagliato, ad ogni modo; il problema è l’errato dosaggio degli ingredienti. Bello l’incipit con le candele sul cruscotto.

Max Marmotta